Carta e cartone sono i cardini del PNRR e dell’economia circolare. Lo afferma il Piano nazionale di ripresa e resilienza ( il Pnrr) a cui ormai tutti i settori dell’economia fanno affidamento. Ilsettore è giustamente ritenuto strategico è il frutto di un lungo lavoro sul terreno concreto del riciclo e della difesa dell’ambiente. Tutti gli sforzi negli ultimi decenni finalmente hanno avuto un risultato di rilievo a livello governativo.
Risorse impegnate
Carta e cartone sono i cardini del PNRR e dell’economia circolare
Infatti le risorse assegnate ammontano a 150 milioni di euro e rappresentano una grande opportunità per migliorare ulteriormente l’elevato livello di circolarità della filiera. Nel comparto dell’imballaggio ha già superato gli obiettivi europei previsti per il 2030 (il tasso di riciclo degli imballaggi cellulosici sia nel 2020 sia nel 2021 ha superato l’85%, ovvero il target dell’Unione Europea) D’altronde , si tratta di una realtà consolidata: nel 2021 sono state raccolte e avviate a riciclo oltre 3,5 milioni di tonnellate di carta e cartone. Grazie all’impegno dei cittadini e all’efficienza del segmento cartario tutelato e garantito da Comieco. È interessante notare che le persone stanno apprezzando la sempre maggiore diffusione della raccolta differenziata, un’abitudine ormai consolidata per le aziende, le famiglie e la collettività intesa anche come amministrazione pubblica. Un segnale forte e chiaro, come detto, di consapevolezza culturale e della necessità di un rapporto diverso con le abitudini di consumo e la tutela dell’ambiente.
In conclusione
È quindi evidente che il Pnrr rappresenta l’opportunità per rafforzare ulteriormente l’attività di riciclo della filiera cartaria. Un tessuto economico e produttivo che investe, innova, fa ricerca. E che ha presentato una serie di idee e progettualità tradotte in concreto, ammesse nella proposta di graduatoria per i finanziamenti previsti. I progetti selezionati sono 75 e oltre il 40% fra loro riguarda l’area centro-sud del Paese: per la precisione 32 interessano il Sud, 18 il Centro e 25 il Nord; la maggior parte – più del 50% – è stata presentata da impianti di gestione dei rifiuti, circa il 30% dei progetti invece è stato proposto da cartiere e cartotecniche. Il tutto in linea con l’obiettivo del Piano nazionale di ripresa e resilienza che ha destinato il 60% delle risorse all’area meridionale dell’Italia per dare ulteriore impulso di crescita anche dal punto di vista degli impianti e quindi con una impronta infrastrutturale che non può che essere utile.
I temi, tra l’altro, saranno oggetto di approfondimento ad Ecomondo, la fiera per la transizione ecologica che si svolgerò dall’8 all’11 novembre a Rimini. .
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